domenica 21 ottobre 2012

Vite spezzate in nome del nulla

Il recente femminicidio di Palermo fa riflettere:
Un giovane di 23 anni, figlio di imprenditori, a detta degli inquirenti "di intelligenza inferiore alla media", dedito alla palestra e a facebook, esce di casa con un coltello per andare ad ammazzare la ragazza che non lo vuole più. Uccide sua sorella, e ferisce lei. 
La società non può non interrogarsi sul perchè di questa tragedia, la 100esima dall'inizio dell'anno. 
Perchè è OVVIO che le responsabilità non risiedono solo nell'anima persa di questa ragazzo perso, colpevole di rispondere ai dettami di un mondo che vuole le donne proprietà privata dell'uomo (uomo?) che anche per poco tempo, per lo spazio di un secondo di una vita adolescente, le possiede.
Questa ragazza che voleva difendere sua sorella, rappresenta tutte noi, che cerchiamo faticosamente di ricreare una "sorellanza" che in questo caso è stata vera. Tutte noi che rifiutiamo, per prima cosa, il patriarcato, il vero colpevole di questa ed altre vicende. 
Il PATRIARCATO che fa di uomini dei mostri, che distrugge le vite in nome del nulla che rappresenta.
Vite spezzate, vite di donne che avevano un futuro lungo e felice di fronte a loro, uccise dalla mano di un'idiota che, ancora una volta, agisce in nome del potere dell'uomo sulla donna.
Orrore, senza fine, senza risposta, senza senso, se non nella infinita lotta contro le donne che il patriarcato ha intrapreso da millenni, e che ancora oggi trova proseliti nella squallida idiozia di un ragazzo palestrato.

Attenzione: i mostri sono fra noi, sono ogni giorno fra noi, e si nascondono nelle pieghe dell'indifferenza di una società abituata alla morte, una società che riesce ad indignarsi solo quando il sangue scorre e distrugge vite che andavano vissute.

Attenzione: i mostri sono qui, sono vicini e non ci fanno sconti, sono pronti ad agire se non li fermiamo, e li fermiamo solo se distruggiamo la loro linfa vitale, ciò che li fa crescere e li rende forti: il PATRIARCATO che vuole che la donna sia di loro proprietà, e che non abbia scampo se decide di vivere la sua vita.

I mostri sono qui, nascosti nei volti che incontriamo in autobus, davanti alle scuole, al supermercato. Non sono pochi, sono TANTISSIMI; noi dobbiamo disarmarli facendoci forti e reclamando la nostra identità. 
DISTRUGGIAMO IL PATRIARCATO, solo così fermeremo la mattanza.

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