lunedì 19 novembre 2012

Riceviamo e pubblichiamo la riflessione di Laura Denu: "TDOR - Transgender Day Of Remembrance Is Everyday"



Ci tengo a fare una piccola premessa alla riflessione che, avendo ricevuto, pubblichiamo e che potete trovare nel blog della sua Autora (Laura Denu blog).
Ho conosciuto Laura Denu tre anni or sono e le devo molto perché, con la sua onestà intellettuale e la forza e la passione - maturati con dolore nel corso degli anni - mi ha aperto una finestra sul mondo della transessualità. Un mondo caratterizzato da privazioni di diritti, in primis del diritto alla vita. Un diritto alla vita che non viene negato soltanto attraverso forme di violenza estreme (che, come ci ricorda il TDOR, hanno portato alla morte di tante persone T*) bensì attraverso forme di violenza più subdole, più sottili ma molto più profonde e ad ampio raggio d'azione: le violenze che si consumano ogni giorno, attraverso il silenzio, le violenze istituzionali ed istituzionalizzate.
Grazie, Laura.
Marta



TDOR 2012. Associazioni e movimenti si mobilitano per la veglia internazionale che commemora le vittime di crimini per odio transfobico. Ed è cosi che una volta l'anno, le/i morti riconquistano la loro annuale ed autorevole visibilità. L'indomani i morti e in "non morti" tornano nelle roccaforti dell'invisibilità. TDOR ogni giorno. Nel mio manifesto non candele ma sangue. Quello  versato dalle vittime ammazzate e violate nel mondo, ma anche quello simbolico che versano ogni giorno le persone transgender durante il percorso di sopravvivenza quotidiana, tutto l'anno. I mort* e i "non mort* non hanno bisogno di candele accese per una notte, ma di costante lotta, mobilitazione, e di quotidiana memoria!









TDOR 2012 - Non solo il 20 novembre - Giornata Mondiale di commemorazione per le vittime di discriminazione e odio transfobico. Ma TDOR tutto l'anno, ogni giorno.

Anche per le vittime di una morte quotidiana e premeditata da parte di uno Stato criminale che crea ostacoli sociali, culturali e giuridici ad una naturale progettualità necessaria per una cittadinanza dignitosa e alla pari. Ogni giorno,  di ogni anno. Stato imputabile
tanto quanto la mano di un assassino. 
. 
Per il diritto all'autodetrminazione, alla salute, al lavoro, allo studio, all'inclusione e alla partecipazione sociale.

I Governi e le Istituzioni mondiali devono costruire politiche sociali e giuridiche per garantire, alle persone transgender, la vita e non la morte.

Assicurare uno Stato di Diritto che promuova e sostenga la cultura e la politica a tutela delle"differenze" e alla piena affermazione di esse. 

La mia memoria all'amica Manuela Di Cesare, come ogni anno. Massacrata a Pescara il 26 Aprile 2007, ma anche a tutte le vittime di odio xenofobo, violenza, discriminazione e stigma, nel mondo.

A quelle vittime a cui è stato solo concesso di "non essere altro che vittime". 
Per dare voce a questo silenzioso massacro.


NON SI PUO PIU' MORIRE PER VIVERE!

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