martedì 21 febbraio 2017

Non è vero che "le madri non sbagliano mai" (riflessioni sui fatti di Lavagna)



Sui fatti di Lavagna si leggono diverse opinioni, di cosidette "femministe" che si ergono a difesa dell'operato della madre dello sventurato ragazzo.
Ebbene, noi del Movimento Femminista Internazionalista siamo sicure nell'affermare che NO, questa madre non si può difendere in alcun  modo.
Vediamo perchè:
1) alla base di tutto questo c'è la convinzione bigotta e proibizionista (che noi avversiamo) che un ragazzo 15enne che si fa le canne, come migliaia di altri coetanei, sia "tossicodipendente". Questa convinzione si basa sulla TOTALE negazione del mondo degli adolescenti, sulla NON conoscenza di tale mondo, sulla TOTALE mancanza di volontà di conoscerlo
2) dall'alto di questa NON CONOSCENZA questa madre pensa bene di avvertire le forse dell'ordine per "salvare il figlio dalla dipendenza"
3) il ragazzo (adottato) vede i, finanzieri fermarlo a scuola, va nel panico e confessa i militari di avere qualche grammo di fumo a casa
4) tornando a casa i finanzieri PERQUISISCONO la sua cameretta, sotto l'occhio della madre che li aveva chiamati
5) il ragazzo si allontana e si BUTTA DALLA FINESTRA.

Ok, vogliamo pensare che la donna avesse "buone intenzioni" ossia che nel suo delirio bigotto avesse davvero pensato che "stava fecendo questo per il BENE del figlio"? Ok pensiamolo, ma tale pensiero si infrange sulle dichiarazioni della donna stessa al funerale del povero ragazzo.

Al funerale la donna, dopo un predicozzo totalmente fuori luogo verso "i giovani" RINGRAZIA pubblicamente le forze dell'ordine che "hanno risposto al grido di dolore di una madre disperata che voleva SALVARE il figlio dalla dipendenza PRIMA CHE FOSSE TROPPO TARDI.
EBBENE, era troppo tardi, il figlio è MORTO, cosa poteva accadere di peggio?
Le stesse forze dell'ordine hanno dichiarato che col senno di poi, NON AVREBBERO effettuato la perquisizione.
Il magistrato del tribunale dei minori ha anche dichiarato che avrebbero dovuto informarla e che lei NON AVREBBE AUTORIZZATO la perquisizione in assenza di adeguato supporto per il minore.

Ma la madre, no, resta convinta di ciò che ha fatto
MEGLIO un figlio morto che "DROGATO"?

Questa donna NON HA SCUSANTI

Il bigottismo non ha scusanti
La mancanza di amore e di ascolto non ha scusanti

Non si trattava di un caso estremo in cui un eroinomane o alcolista all'ultimo stadio esercitava violenza contro i familiari, come ne esistono e nei quali casi vengono spesso chiamate le forze dell'ordine come ultima razio di fronte alla violenza. C'era solo un ragazzino che si faceva qualche spinello, ma che la madre, nel suo fervore bigotto, ha individuato chissà quali terribili evoluzioni da stoppare prima " che fosse troppo tardi" tramite l'intervento poliziesco.
MA E' GIA' TROPPO TARDI.

La solerte madre ha evitato che il figlio diventasse "drogato", ha stroncato la cosa sul nascere, ora non accadrà più, di sicuro, perchè lui è MORTO.

Chi si erge a difesa di questa donna perpetua una visione essenzialista che vede l'appartenenza biologica e ancor peggio, quella di ruolo (ESSERE MADRE).
NON E' VERO che "le madri non sbagliano mai"

E sopratutto è necessario rivedere i criteri per autorizzare le adozioni: in questo caso il bigottismo ha fatto sì che questa madre pernettesse la morte del figlio, esponendo un ragazzo 15enne alla repressione delle istituzioni, senza un minimo di ripensamento nemmeno di fronte al cadavere del figlio suicida, a seguito dell'intervento da lei stessa causato.

Noi femministe materialiste e intersezionali NON ACCETTIAMO alcuna scusante, lottiamo perchè l'educazione de^ adolescent^ sia compeltamente scevra da convinzioni bigotte e sia basata sull'ascolto e la conoscenza.
Lottiamo anche per la liberalizzazione delle droghe leggere e per l'autodeterminazione degli adolescenti.

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